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“L’intera società europea, l’intera struttura culturale – ha spiegato l’architetto Manrico Bissi, conduttore del programma – uscirono dalla “grande peste” completamente rinnovate sia pure con risvolti di evidente drammaticità. A Piacenza tra il 1347 e il ’48 morirono migliaia di persone di quella malattia “non mai udita” prima di allora. Fu decimata un’intera comunità. Il mondo non fu più lo stesso. Riprenderemo la testimonianza, rimasta per tanto tempo sconosciuta, del notaio piacentino Gabriele De Mussi in grado di offrire un resoconto quasi giornalistico dell’epidemia che colpì la nostra città. La malattia giunse da Oriente. Le prime città italiane colpite furono quelle portuali, in primis Genova. Successivamente anche Piacenza, che si trova lungo la strada di Valtrebbia, fu raggiunta dal morbo”.
Storie che parlano del Po e della vita delle persone, con le loro gioie e i loro dolori: persone che sono nate sul fiume, ed è questa la storia di un umile pescatore che ha seguito le orme del padre.
“Artshow”, tramite la serie diretta dal regista Giuseppe Piva e condotta dalla giornalista Patrizia Soffientini arte e cultura sono in primo piano.
Il forum organizzato da Editoriale Libertà per celebrare i 140 anni del giornale che riflette sul ruolo dell’informazione nell’era digitale, sulle sfide e le opportunità che si presentano ai media tradizionali.