Tedaldo Visconti è nato a Piacenza nel 1210 da una famiglia nobiliare, i Visconti appunto, che però non vanno confusi con l’omonima dinastia ducale che avrebbe retto nel secolo successivo Milano.
“Fu protagonista indiscusso della Piacenza duecentesca – commenta l’architetto Bissi che anche questa sera proporrà la sua lectio dalla biblioteca monumentale del Collegio Alberoni –. Giganteggiò tra altri pontefici della sua epoca per bravura, equilibrio, spiritualità, senso del dovere. Dante, aspetto curioso da non trascurare, che era uno spirito notoriamente critico, non ebbe niente da dire sull’operato del nostro pontefice. In effetti tutti i papi che troviamo nell’Inferno dantesco sono successori di Tedaldo, il quale venne apprezzato per il suo carattere dialogante. Un pontificato breve quello di Gregorio X che seppe tuttavia riformare la Chiesa nelle fondamenta cercando di recuperare quelle pecche che avevano segnato la moralità di altri papi».
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In una realtà di provincia, sotto il tessuto del benessere e della convenzione, si intrecciano situazioni ai limiti della legalità. Le trame dei protagonisti stanno per incontrare la giustizia più cruda: Nero e Angelica.
Gero Guagliardo, ioGero, vive a Piacenza da meno di un anno. Gero è un appassionato di Storie e forse vi sarà capitato di incontrarlo tra le strade della nostra città negli ultimi tempi.